Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 061 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Trascrizioni automatiche (Shi_Deformable_VGG11)

Recanati 4 Agosto 1820.
Mio carissimo. Vi obbedisco e vi tratto, come vedete, confidentemente,
lasciando le cerimonie. Ma voi pure fate lo stesso con me nè più nè meno, se
volete ch'io seguiti in questo tenore. Tutto quello che impedisce l'espression
vera del cuore, potete credere che riesce odioso anche a me, giacchè non ho
non ho altro di buono appunto se non il mio cuore, che non giova a nulla. Nè pote=
te immaginare quanto mi affligga il racconto delle vostre angustie. Già ve lo
scrissi altra volta: oramai la conoscenza degli uomini di merito mi dà pena,
perchè li trovo sempre infelici, e mi sconfortano colla considerazione che tutti quelli
ch'io amo debbano essere sventurati. Qual consolazione vi potrò dar io? Bensì
non ho altro desiderio che questo di consolarvi, e fare che l'amicizia mia vi
debba giovare a qualche cosa.
S' io ben intendo le vostre parole, avete spedito al Co. Trissino oltre una
copia in 4. altre 6. copie della Canz. in 8. Avete fatto ottimamente e ve ne
ringrazio. Se gli scrivete, fatemi questo favore di avvertirlo che ho ricevuto la
sua troppo gentile dei 28 Luglio, e che prima di riceverla, ai 31, gli aveva già
scritto. Ma che le altre due lettere di cui mi parla, sono andate certamente
smarrite, e non mi sono mai giunte. Tant'è: s'io voglio mantenere qualche mini=
ma corrispondenza coi lontani, bisogna che mi raccomandi a voi, perchè le poste si
sdegnano di servirmi.
Del prezzo che avete fatto mettere alla mia Canzone, dell'Errata, delle
copie che ne volete spedire a' vostri amici, delle nuove che mi date di Giordani,
e di quelle della Martinetti, vi sono tenuto senza fine. Di questa Signora mi
avevano detto mari e monti, e chi non vede, facilmente può esser tratto in erro=
re.
Le copie ch'io desidererei qui in Recanati, sono ben persuaso che non
si possano spedir qua direttamente. Ma basterebbe che le spediste in Ancona, da
dove me le spediscano qua, o mi scrivano perch'io le faccia ritirare. Ma voi mi
dovete perdonare tanti fastidi.
Ricevo anche la vostra 29. Luglio. Non solamente per la vostra rac=
comandazione, ma anche di mio proprio moto, m'indurrei a far quello ch'
io potessi, per aver qui piuttosto un letterato che un uomo da nulla, come
sono tutti gli altri concorrenti. Ma io non sono di Consiglio, perchè la legge