Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 079 - AC.LEOPARDI.GIACOMO
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Recanati 2 Marzo 1821.
Il dispiacere che vi cagiona, carissimo amico mio,
la perdita di quella lettera dove mi parlavate delle cose vostre,
non è certo maggiore del mio. Non v'ingannate punto conget=
turando il diletto ch'io proverei nel trovarmi in compagnia vostra,
ed ascoltare le vostre confidenze, e vedere il vostro cuore. Chi
sa? m'è stata data una lontanissima speranza che questo possa
accadere. Se la consolazione vostra, come dite, è riposta nella be=
volenza degli amici, dalla benevolenza mia ricavate quanta conso=
lazione si può, mentre ella è tanto grande ed intensa e du=
revole, quanto si possa mai pensare. Ben vorrei consolarvi in
altra maniera che con l'affetto, e sottentrare, non potendo altro,
alle sventure vostre. Ma, caro amico, la condizione degli uomini
e della fortuna, è questa: il potere e la buona volontà so=
no cose perpetuamente divise.
Della lettera che spediste a Giordani per me, non ho
saputo mai nulla. Almeno favoritemi di salutarlo, e informarlo
ch'io gli scrivo inutilmente.
Non so se costì si trovino vendibili le Lezioni sulle
doti di una colta favella dell'Ab. Colombo, ristampate ulti=
mamente al prezzo di bai 40. Trovandosi, avrei caro che me
ne spediste una copia per la posta.
Seguite ad amarmi e ricordarvi del vostro Leopardi.
Il dispiacere che vi cagiona, carissimo amico mio,
la perdita di quella lettera dove mi parlavate delle cose vostre,
non è certo maggiore del mio. Non v'ingannate punto conget=
turando il diletto ch'io proverei nel trovarmi in compagnia vostra,
ed ascoltare le vostre confidenze, e vedere il vostro cuore. Chi
sa? m'è stata data una lontanissima speranza che questo possa
accadere. Se la consolazione vostra, come dite, è riposta nella be=
volenza degli amici, dalla benevolenza mia ricavate quanta conso=
lazione si può, mentre ella è tanto grande ed intensa e du=
revole, quanto si possa mai pensare. Ben vorrei consolarvi in
altra maniera che con l'affetto, e sottentrare, non potendo altro,
alle sventure vostre. Ma, caro amico, la condizione degli uomini
e della fortuna, è questa: il potere e la buona volontà so=
no cose perpetuamente divise.
Della lettera che spediste a Giordani per me, non ho
saputo mai nulla. Almeno favoritemi di salutarlo, e informarlo
ch'io gli scrivo inutilmente.
Non so se costì si trovino vendibili le Lezioni sulle
doti di una colta favella dell'Ab. Colombo, ristampate ulti=
mamente al prezzo di bai 40. Trovandosi, avrei caro che me
ne spediste una copia per la posta.
Seguite ad amarmi e ricordarvi del vostro Leopardi.