Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 085 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Recanati 11 Maggio 1821.
Ringrazio sommamente e Voi della premura, e il nostro Giordani della
tanto affettuosa lettera che si: è compiaciuto di scrivere il mio favore al Mai.
p1 ho subito mandata, ancorchè le notizie che ricevo da Roma mi levino oma
mai di speranza. Dal tomo di Giordani che avete pubblicato, mi piace assni
di vedere che non dimenticate gli articoli della B. Italiana. Siccome io dubi=
tava di questo, ricordandomi della poca affezione che Eiordani mi dimostrò
in voce verso quegli articoli, così avendogli ritetti poco fa nella B. S. e forse
invdiati anche più che ammirati, m'era risoluto a scrivervi che induiceste
Ciordani anche da mia parte, a non volerli tralasciati in nessun modo. Io
penso che se molti de' nostri. sapessero scrivere in quella maniera, non dico
solamente quanto alle parole, ma quanto alle cose; la letteratura italiana
seguiterebbe ad esser la prima d'Eumpa, come è già poco meno che l'ultima
Ringraziate e salutate tanto il mio caro Ziordani, pregatelo ardentemente in
nome mio che si faccia coraggio, e ditegli, se volete, ch'io sto preparando un
operetta in prosa, che forse non gli sarà discaro di vedere.
Scrivendo al Conten Trissino, fatemi grazia di riverirlo da mia
parte; e dirgli che il 19 di Febbraio risposi. all'ultima. sua, ma credo smarrita
al solito quella risposta. I paoli sei che dite di tenere a mio credito, servano
per le tre copie Giordani spedite, l'una a mia sorella, l'altra al March.
Antici, la terza a Monsign. Trevisani in Roma, se gliel'avete spedita,
conforme vi dissi nell'ultima mia, ch'egli eutrava fra gli associati, e del paga=
iento avrei risposto io.
Leggerò ceoto me son molta altenzione l'elogio del vostro amico
Babini, sap endo ch'è opera vostra; e ve ne ringrazio fin da ora, sebbene vi
piace di fare il modesto con me. Vorrei che fosse vero che le mie lettere
vi consolavsero, come mi dite, ed allora non vorrei far altro che scriveroi.
Ma benchè non  mi persuada di potervi dare nessun conforto colle scritture,
tuttavia, conoscendo le proprietà de' cuori gentili, noni: discredo che vi debba piace=
re l'accertarvi della mia tenera ed immortale amicizia. Alla quale potete
ben credere senza inganpervil luite a volermi bene, e scrivetemi ogni volta
che potrete.