Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 089 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Trascrizioni automatiche (Shi_Deformable_VGG11)

Recanati 2 Nov. 1821.
Caro amico. S'io vi ho fatto sospirare, voi non
mi avete fatto ridere, e dopo la pascua della vostra quare=
sima, io ho dovuto aspettare la pentecoste. Avete fatto bene
a rispondermi adesso, perchè infatti non mi avevate risposto prima,
e la vostra regoletta non vi ha ingannato. Mando per la posta
sc. 1.80 di mio debito. Da Giordani tornato a Milano ebbi
lettera che mi consolò moltissimo, benchè si lamenti ancora della
sua testa. Avrò molto caro che lo rivediate, e lo confortiate
anche da parte mia che sia faccia coraggio, e speri bene,
e si diverta più che può, solo rimedio de' suoi mali e de'
miei. Che vi piccia la solitudine, ve ne lodo fino a un certo
segno. A me piace moltissimo la compagnia quando son solo,
e la solitudine quando sono n compagnia, la qual cosa per ve=
rità succede di rado, con danno della mia povera testa, che da
circa tre anni domanda il ben servito. Pazienza fin che son
qui, e sarò qui finchè il diavolo non imparerà la Dottrina
Cristiana per invogliarsi di far le opere di misericordia; che allo=
ra forse mi caverà di questa prigione. O questo carnevale, o
a primavera, credo che verrò, come vi scrissi, alla volta vostra,
 e non mancherò di avvisarvi, e di far quanto sarà in me
per vedervi, abbracciarvi, e dirvi che v'amo, ma da vero, e non
già come amano le donne, o come s'amano i principi, o quegli
amici che, secondo il detto di Socrate, neppur si sanno contare.
Abbiatevi cura, e fatemi sentire che siete guarito della costipazione.