Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 151 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Recanati 15 Dicembre 1826
Mio caro. Gran consolazione, come puoi figurarti, mi ha portato il ricevere le tue notizie
dopo il silenzio di un mese. Il pacchetto di Stella vorrei, anzi ti prego molto, che tu me
lo spedisca colla maggior prontezza possibile, o qua, o in Ancona; dandomi avviso del mezzo di
cui ti sarai servito, perch'io possa farne ricerca, e sollecitar la consegna. Similmente ti prego
per qualunque altro piego che ti potesse giungere per me da quella parte. Da questo pacchetto
però, prima di spedirlo, vorrei che tu facessi levare due copie dei volumetti 7.o 8.o e seguenti
del Petrarca, e ne mandassi a mio nome una a C. Pepoli, l'altra al prof. Lapi, che hanno
già i 6. volumetti primi. - Qui non ho nè posso vedere l'Antologia: però mi farai grazia a
spedirmi per la posta l'articolo di Giordani; e così dirai a lui. Il quale saluterai tanto tanto
per me, e per Carlo e Paolina; e gli dirai ch'io sto di salute comportabilmente, e sento qui un
poco men freddo che a Bologna, di corpo; ma d'animo ho un freddo che mi ammazza, e ogni
 ora mi par mille di fuggir via. - Per verità il Zanotti non ha niente a far colla stufa; la quale
tu mi promettesti di accettare, in picciolo ed umil dono. Se poi sei determinato a non dirmi il prezzo
di quell'opera, non so più che dire, se non che tu manchi ai patti; ma dagli amici bisogna soppor=
tar queste sopraffazioncelle. - Salutami tanto Pepoli, Marchetti, Costa, se lo vedi. Dì a Pepoli
che da Osimo mi promettono le notizie desiderate circa Vecchietti e Moro, ma che l'effetto an=
cor non si vede: spero però che non debba mancare. Infiniti saluti alla Marina e alle figlie, coll'
una delle quali mi condolgo assai dello stomaco; come mi condolgo meco medesimo di non poter fare
questa vigilia di Natale con voi. Ardo veramente di desiderio di ritrovarmi in tanto amabile compa=
gnia. La mia famiglia, che tutta ti conosce e ti ama per le mie parole continue di te, ti rive=
risce e saluta cordialmente, e in particolare mio padre e Carlo, che ti ringraziano assai assai delle
cure prese per l'affar loro. Amami sempre, come io t'amo senza fine. Addio addio.
il tuo Leopardi.