Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 161 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

Pagina precedente Torna alla lista delle pagine Pagina successiva
Picture

Trascrizioni automatiche (Shi_Deformable_VGG11)

Chiarissimo Signore
 Poche cose possono riuscirmi così care, come mi è riuscita la sua gentilissi=
ma lettera dei 24 di Aprile, dalla quale ho conosciuto quell'affettuosa memoria che Ella
serba di me. Le ne rendo grazie senza numero e senza fine; come anche me le professo
gratissimo della conoscenza che Ella mi ha proccurata del Sig. Abate Leone; uomo singolar=
mente colto e gentile, e degno dell'amicizia sua: col quale avrei desiderato potermi trova=
re più lungamente, ed avere occasione di servirlo, secondo la mia facoltà, in qualche
cosa. E qui ed altrove, spesse volte, io aveva domandato notizia di Lei a chiunque mi
era occorso che paresse doverne sapere; ed era stato informato di quel che Ella ha
avuto a soffrire dalla fortuna. Non ardisco prendere a consolarla: so che la fortez=
za del suo animo è uguale alla malignità della sorte: della quale, non meno di Lei,
hanno a dolersi i buoni Italiani, essendo stati privati finora per lungo tempo del
frutto de' suoi studi e della sua dottrina. Poichè Ella mostra desiderare il conforto
dell'amicizia, io le giuro che l'amicizia mia verso di Lei (se però l'amicizia mia val
nulla) sarà sempre ferma e calda, come è ferma quella stima che meritano
l'ingegno e le virtù sue, e che io le ho da gran tempo. Ella mi conservi l'amor suo;
e se alcuna volta mi porgerà occasione di mostrarle coi fatti quello che io le porto,
mi farà la cosa più grata che Ella mi possa fare, dopo l'amarmi.
Sono e sarò sempre con tutto l'animo
Chiarissimo Signore
Bologna 23 Maggio 1827
Suo devotiss. obbligatiss. servitore
G. Leopardi