Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 107 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Trascrizioni automatiche (Shi_Deformable_VGG11)

Recanati 5 Marzo 1824
Carissimo amico. Non ho replicato finora all'ultima vostra per non disturbarvi,
avendo inteso da essa le vostre molestie. Ora vi scrivo per aver nuove di voi, che
sommamente desidero, quando sia senza vostro disagio, e poche righe mi basteranno. Io non ho
certamente avuto intenzione di accrescere le vostre inquietudini, di cui mi condolgo fino all'
anima, col pregarvi di attendere alla stampa delle mie Canzoni. Voi non dovete darvene
il menomo pensiero, eccetto se e come le vostre occupazioni ve lo permetteranno. Bensì vi
sono tenuto che le abbiate guardate presso di voi senza mostrarle a veruno, come mi dite, e
così vi prego instantemente a seguitare. In caso che, quando che sia, abbiate spazio di dare
effetto a quello che siamo convenuti circa la stampa, avvertitemi per la spedizione del
danaro, che io vi manderò ad un vostro avviso. Se non si potrà superare la difficoltà
che mi proponete sopra lo spedirmi i fogli per la correzione, bisognerà contentarsi di
quanto sarà fatto costì, fidandomi che voi non ricuserete di farne avere la maggior
cura possibile, e farla eseguire secondo le avvertenze che già vi scrissi. Torno a dire
che desidero aver nuove del vostro stato, al quale vi prego a credere ch'io prendo tanta
parte quanto si conviene a una fervida e sincera amicizia, ed alla natura del mio cuo=
re, ch'è il mio solo pregio. Amatemi, caro amico, che io v'amo, e darei volentieri la
mia felicità (se l'avessi, e se alcun uomo potesse averla) per proccurare la vostra. Addio,
addio, v'abbraccio.
il vostro Leopardi.