Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 145 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Milano 1825. 8 Agosto
Caro Brighenti. Avrei dovuto scriverti prima, per ringra=
ziarti di tanto amore e di tanta gentilezza che mi dimostrasti in Bologna,
ma sono stato finora così confuso e imbarazzato, e ho fatto tanto capitale
della tua bontà, che ho differito insino adesso a compiere questa obbligazio=
ne. Ebbi felice viaggio. Vidi a Parma Giordani, del quale saprai le buone
nuove. Qui mi trovo malissimo e di pessimissima voglia. Pochi letterati
ho conosciuto, e non mi curo di vederli per la seconda volta. Sospiro per
Bologna, dove certamente o presto o tardi ritornerò per fermarmici stabilmente,
ma ancora non ti posso dire il quando. Dammi nuove di te e de' tuoi.
 Salutami tutti caramente. Anche ai tuoi due forestieri, se ancora sono
costì, non lasciar di fare i miei complimenti. Salutami ancora quegli amici
e quei conoscenti che tu crederai che si curino dei miei saluti. Dammi pur
qualchè notizia letteraria di costà. Qui non si sa nulla di Bologna. Non
puoi credere quanta sia l'ignoranza dei Milanesi circa la letteratura del
mezzogiorno d'Italia. Quanto a Bologna poi, dicono questi librai che
essa, rispetto a Milano, è sempre passiva e non mai attiva. Ciò non può pro=
venire se non da negligenza dei librai di costà, perchè alla fine Bologna in
numero e in merito di letterati vale assolutamente più di Milano in questo mo=
mento. Eppure i libri di Milano sono subito conosciuti nell'Italia inferior,
e quelli dell'Italia inferiore si conoscono a Milano o tardi o non mai. Il
Sofocle di Angelelli qui è ancora sconosciuto. Ti abbraccio, ardo di rivederti,
e di ricuperare in te un vero amico, cosa che non ho nè spero di avere in
Milano. Addio. Voglimi bene e comandami. Il tuo Leopardi. Non dimentica=