Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 042 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Trascrizioni automatiche (Shi_Deformable_VGG11)

pieno di belle speranze, ma il solo piacere che rimanga a chi dopo lunghi sforzi,
finalmente s'accorga d'esser nato colla sacra e indelebile maledizione del destino.
Io la prego al possibile di non mandare il ms. a mio pa=
dre. Se già l'avesse mandato, ed egli lo rimandasse per farlo stampare con
qualunque benchè minima alterazione, io con quanta autorità posso avere sopra
gli scritti che pur mi paiono miei, la prego e supplico a rispondere ch'io ho intie=
ramente rinunziato al pensiero di pubblicare quelle canzoni, e che l'ho significato
a V.S. nel modo più preciso. Quando poi egli le rimandasse senza variazione,
o quando senza averle vedute, le scrivesse di farle stampare, Ella farà quello che
le piacerà, essendo io in questo caso del tutto indifferente.
Quelli che presero in sinistro la mia Canzone sul Dante, fecero
male, secondo me, perchè le dico espressamente ch'io non la scrissi per dispiacere
 a queste tali persone, ma parte per amor del puro e semplice vero, e odio delle
vane parzialità e prevenzioni; parte perchè non potendo nominar quelli che
queste persone avrebbero voluto, io metteva in iscena altri attori come per pretesto
e figura.
Pel mio Giordani io mi getterei nelle fiamme, ma sono così spaventato
della inutilità delle azioni ch'è stata la mia condanna da quando nacqui, che
appena mi resta forza di tornargli a scrivere. Ma lo farò certamente, se bene in=
darno, e non cederò in questa parte alla mia disgrazia.
Quanto mi consola l'amabile offerta della sua amicizia, tanto mi
mi rattrista il racconto delle sue sventure. In somma in questo mondo basta essere imme=
ritevole del male per abbondarne. Io sono inutile anche a me stesso, ma se la
mia sorte mi concedesse di poterla mai o giovare o confortare in alcun modo, Ella
può esser certa ch'io ne ringrazierei la fortuna di cuore, e me ne prevarrei
con quanta lena mi rimanesse. V.S. mi ami e si assicuri della mia corrisponden=
za, e mi scusi del disturbo che le avrò recato con questo affare. Andrà anche que=
sto a cader nel nulla con tutte le cose mie, e con me stesso.
Suo Dmo Sre ed Amico
Giacomo Leopardi