Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 045 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Trascrizioni automatiche (Shi_Deformable_VGG11)

Recanati 28 Apr. 1820
Stmo Sig. Avv. Prne ed Amico
Riscontro la sua pregiatiss. 22 spirante. Io ringrazio mio padre
(che ho sempre riverito ed amato da vero) del permesso che mi concede di stampa=
re le mie canzoni. Ma le due di Roma non vuole che si ristampino. Dice be=
nissimo. Ha voluto saper da Lei i titoli delle inedite. Ha fatto benissimo. Non vuole
che si stampi la prima. Parimente benissimo, non già secondo me, ma è ben giusto
che negli scritti miei prevalga la sua opinione, perch'io sono e sarò sempre  fan=
ciullo, e incapace di regolarmi. Restano due canzoni. Per queste, per cui final=
mente e a caso tocca a parlare a me, dico che non occorre incomodare gli stam=
patori, e così finisca quest'affare, e la noia ch'io le avrò recata.
Mio padre non ha veduto se non il titolo della prima inedita,
come lo avea veduto per accidente ancor qui, mentre io la scriveva, un anno fa;
e s'immaginò subito mille sozzure nell'esecuzione, e mille sconvenienze del sogget=
to, che possono venire in mente a chi non mancando di molto ingegno e suf=
ficiente lettura, non ha però nessuna idea del mondo letterario. Il titolo della
seconda inedita si è trovato fortunatamente innocentissimo. Si tratta di un Mon=
signore. Ma mio padre non s'immagina che vi sia qualcuno che da tutti i
soggetti sa trarre occasione di parlar di quello che più gl'importa, e non so=
spetta punto che sotto quel titolo si nasconda una Canzone piena di orribile
fanatismo.
La ringrazio dell'offerta di stampare le mie canzoni, o sia l'avanzo
di esse, nell'Abbreviatore. Ma io ho fatta sempre cattiva esperienza del pubbli=
care nei giornali le cose che non sono scritte espressamente per essi, e ho veduto
che son lette da pochissimi, e lette o non lette sono subito dimenticate. V.S.
farà quello che le piace del manoscritto senza rimandarmelo, tanto più che ora=
mai comincio ad accordarmi anch'io coll'universale che mi disprezza, e a credere
di aver gittato il travaglio di tanti anni in questa più bella età mia, e perduto
invano, benchè irreparabilmente, tutti i beni di questa vita, per giungere a