Segnatura: AC.LEOPARDI.GIACOMO, pagina 049 - AC.LEOPARDI.GIACOMO

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Trascrizioni automatiche (Shi_Deformable_VGG11)

Recanati 26 Maggio 1820
Mio Carissimo Signore
Oh no per Dio, V.S. non mi scriva ch'io mi sia raffreddato nell'ami=
cizia verso di lei. Io scrivo con un cuore così chiuso e palpitante dalla dispera=
zione, che non so quello ch'io mi ponga sulla carta, e premetto questo perchè V.S.
mi scusi da qualunque inavvertenza potessi commettere. Tornando al proposito, s'io le
scrissi amaramente, non mi venne mai nel pensiero che l'amarezza dovesse cadere sopra
di Lei, ma sopra quelli di cui le parlava. Quanto al giudizio sopra la mia canzone
Nello strazio, ec., io non so come Ella abbia dovuto credere ch'io volessi riprenderla,
o dolermi di Lei. Quanto io voglia deferire agli amici in tutto quello ch'io scrivo, le
può far testimonio il nostro Giordani, il quale sa ch' a un suo cenno di disapprovazio=
ne ho gettato da canto degli scritti già compiuti, che m' aveano costato lunghissime
fatiche. Bensì le dirò con ischiettezza che avendo per quella canzone un certo
particolare affetto, il vedere che non riusciva presso di Lei, mi dispiacque, ma nella
stessa maniera in cui ci dispiace se una grandine ci porta via un capitale,
nel qual caso non ci lamentiamo di veruno, se non siamo pazzi, perchè non è
cosa che dipenda dalla volontà. E io la ringraziai di avermi palesato il suo parere,
e lo feci con verità e cordialmente, perchè gli amici non possono farmi maggior fa=
vore, che manifestarmi i difetti delle mie produzioncelle, o anche la vanità di tutte.
Del cortese invito di recarmi costà, che altro le risposi io, se non ch'io
era sempre incatenato qui in Recanati dalla volontà de' miei? Con che non
mi pareva di offenderla in nessun modo, anzi per segno di confidenza e gratitudine,
entrava con Lei in un certo dettaglio di questa mia barbara situazione. E come aveva
io da dolermi di una sua affettuosa premura? di cui sono gratissimo così a Lei come al
nostro Giordani, il quale per altro sa già da gran tempo com'io possa disporre di me.
Non si maravigli se mio padre non le risponde. Non lo fa per voler com=
mettere una inciviltà, ma per pigrizia, e perchè suol cominciare le cose con calore, e
lasciarle per freddezza. Come la sua, così ha tralasciato la corrispondenza di
cento altre persone indegnissime di questa trascuraggine. Ed è suo vecchio costume,
che quando ha omesso una o due volte di rispondere, allora sentendosi in colpa, neanche
apre più le lettere di quella tal persona, volendo godere in tutto e per tutto della
sua santa pace. Per la qual santa pace fa godere a me questa spaventosa vita.
Ho veduto con gran dispiacere che il ritiro della mia commissione le reca distur=
bo. Che però io non potessi prevederlo, V.S. consideri. Ella non faceva difficoltà di di=